Il cartiglio perfetto

Quali requisiti deve avere un buon cartiglio? A mio avviso deve seguire le linee guida ISO (anche se quelle che ho trovato sono più per il disegno meccanico che architettonico) deve mantenersi identico su diversi PC e senza CTB, non inquinare il file con formati di testo, blocchi e layers, produrre un buon PDF e possibilmente essere il più automatico possibile nella compilazione dei testi.

Standard ISO

Cominciamo dalle dimensioni: per come va piegato il foglio secondo le ISO (che non è come comunente si pensa in bande A4, ma in bande più strette piegate in modo da avere un A4 quando chiuso) il cartiglio deve entrare, in larghezza, su una striscia di 18cm, non A4, e va in basso a destra del foglio. Secondo Zevi, ne Il Nuovissimo Manuale Dell'Architetto è largo 149mm, di altezza minima 55, espandibile verso l'alto, esclusi i margini del foglio. Le informazioni riguardo al disegno sono in basso, sopra troviamo quelle del progetto, e salendo ancora le informazioni meno importanti, come un'illustrazione. Dal dettaglio al generale.
Oltre ad essere in linea con le ISO questa distribuzione gerarchica consente di inserire le informazioni del disegno come attributi in un blocco, ben organizzati in basso, e le informazioni di progetto in un xref.

CTB, layer e font agnostico

Per non aver problemi da un pc all'altro, bisogna ridurre al minimo le possibilità d'errore, come l'assenza di un font o di un CTB. Se ad esempio si dice al cad che il mio stile denominato Standard è in Arial, magari lo importa un collega che ha configurato lo stesso stile con Times e tutto salta. Per prevenire questo abbiamo due opzioni: configurare stili con nomi nostri, che per contro “inquinano” il file, oppure, rinunciando ai testi semplici (di una sola riga), usare il MText, con stile Standard (che è il default), e poi nell'editor si assegna un font indipendente da quello assegnato allo stile. Attenzione a dimensioni e allineamento sia del box contenente il testo che del testo stesso, che sono due cose diverse. Per i layer buttate tranquillamente tutto su 0, così eviterete l'errore di spegnerlo, anzi anche l'inserimento stesso di cartiglio e squadratura possono essere su 0, non c'è necessità alcuna di usare layer specifici, soprattutto se impaginate negli appositi layout. Potrete assegnare gli spessori, tratteggi e colori che volete ai singoli elementi della grafica del cartiglio. Solo la scala di eventuali tratteggi non vi è garantita da un disegno all'altro, potrebbe infatti saltare usando diversi LTSCALE.

Utilizzo di xref all'interno del blocco

Una volta definito l'ingombro dell'xref attenzione a non modificarlo. È possibile comporre il cartiglio mettendo insiem un blocco e un xref (e questo è il caso di usare xref overlay). A me piace inserire l'xref direttamente all'interno del blocco, così ta una tavola all'altra basta portarsi dietro quello e l'xref viene di conseguenza.
L'xref, come dicevamo, conterrà i dati ricorrenti per l'intero set di tavole.

Campi di testo e Sheetset

Usate gli sheetset per gestire il set di disegni, questo vi darà l'opportunità di compilare i cartigli in maniera centralizzata (e non solo). In questo caso gli attributi del blocco come “titolo tavola” e “numero tavola” eccetera andranno precompilati con un field che rimanda al relativo parametro dello sheet, così potrete aggiornare i cartigli anche a disegni chiusi (o aperti da un collega!) visualizzarli insieme per controllarne la coerenza (oops, qui ho usato una maiuscola e lì la minuscola), creare ed esportare l'elenco tavole eccetera.

Nessun problema negli output PDF

Una volta occorreva usare i font *.shp perché i font di sistema non funzionavano o funzionavano male, erano font vettoriali, ovvero linee e curve, a cui andava anche assegnato lo spessore corretto (ricordate il normografo?). Oggi quest'ultimi funzionano benissimo e non c'è ragione di non usarli: non dipendono dal CTB ma soprattutto rimangono testi (invege di sagome) nel PDF: testi ricercabili, copiabili eccetera. Immaginate ad esempio di dover copiare un lungo e complicato codice di tavola: seleziono + CRL+C e incollo, cosa che con i font vettoriali non sarebbe possibile. Oppure cercare un testo specifico in un lungo PDF multipagina.

Recupero delle informazioni tecniche

Immaginate questo: ho la copia PDF o cartacea di una vecchia tavola, devo fare delle modifiche, o riutilizzare il dwg in un nuovo lavoro. Come recupero il file originale? Come va stampato? Per risolvere questo problema metto sempre una stringa automatica nelle stampe con le dovute informazioni:

e opzionalmente:

File: AR blocks-GRAFICA.dwg  Tab: annotativeTEST plot: 5/5/2018 plotstyle: monochrome.stb viewscale: 0.1 (1mm=10.0000 cm) scaleName: 1:10 units: Centimeters (cm) paper: ISO A4 (297.00 x 210.00 MM)

L'elenco di xref e immagini può essere impegnativo, anche perché non si può prevedere quanto venga grosso, e per quello va usato un Rtext, che credo non sia disponibile nella versione light. Tutti gli altri sono dati reperibili tramite field, di cui ho già parlato in un post precedente.
Comunque con queste informazioni sul PDF (o stampa cartacea) potrete sempre ricercare i file necessari per la riproduzione. Non vi va che il cliente li sappia? Stampateli in bianco.

Estetica

Non voglio entrare nel merito, ma solo dare altri consigli pratici:

Un esempio

esempio di cartiglio
Eccovi un esempio: la parte alta, un po' ingrigita, è l'xref, con le informazioni ricorrenti; le parti più nitide sono il blocco vero e proprio; in rosa sono riferimenti e le istruzioni non stampabili (nel layer non stampabile di default defpoints, senza la necessità di creare layer non plottabili); tutti i testi con il fondo grigio sono fields, che si compilano o tramite sheetset o dalle propietà del file

dettaglio di cartiglio
Questo ne è un'ingrandimento, nei campi ❶ e ❷ ho riportato le informazioni del file e come plottarlo, gli appunti rosa ❸ sono i nomi dei campi dello sheetset a cui fare riferimento: li tengo lì quando la codifica è particolarmente incasinata, sennò mi perdo!

Qui potete scaricare l'esempio così potrete studiarvelo bene (incorpora anche un effetto speciale per la scala metrica, buono lavoro).

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